Capitolo 5

Ci sono momenti come questo in cui mi chiedo se la natura ribelle di Layla mi piaccia davvero oppure no. Le mani di Ethan si trasformarono in artigli e lui alzò la sua per colpire Layla. Volevo fermarlo, ma non sapevo come. Io ero spaventata, ma Layla e Matt erano ancora lì, immobili, senza battere ciglio… {perché questi stupidi devono fare i coraggiosi proprio nelle situazioni più problematiche?} … Stava per colpirla quando si fermò di colpo. Alzò la testa e annusò l'aria. All'improvviso, tutto il suo atteggiamento cambiò: i canini allungati tornarono normali, e lo stesso accadde agli artigli. Tutta la sua attenzione si era spostata su qualcos'altro, che non riuscivo a individuare. I suoi respiri si fecero affannosi, e io guardai Matt e Layla, che mi fissavano con uno sguardo sbigottito.

«Che c'è?» chiesi, e Matt fece un passo verso di me, ma Ethan ringhiò non appena lo vide muoversi.

«Porca puttana, riusciamo a sentire il tuo odore, Addy» disse Layla, e all'inizio rimasi confusa… {mi sono appena fatta la doccia, cavolo}… ma poi il mio cervello registrò la sua affermazione. Potevano sentire il mio odore, anche se non avevo nemmeno usato il profumo che mi aveva dato mamma.

«Dovresti uscire, Ethan» gli dissi con calma. Sapevo che mi aveva rifiutata e che non aveva avuto problemi in quel momento perché non era attratto dal mio odore, visto che non ne avevo uno. Ma se adesso potevano sentirlo, o in altre parole, se adesso avevo un odore, significava che per lui resistermi sarebbe diventato un problema.

Stavolta ringhiò più forte. «Io sono il tuo compagno.»

Non so cosa mi spinse a farlo, ma quella frase mi fece ribollire il sangue nelle vene. Strinsi i denti e feci qualche passo verso di l'ui. «IO ERO LA TUA COMPAGNA» gli dissi con tono di sfida. «STAMMI LONTANO» urlai, e lui barcollò all'indietro. «Io esco» dissi a Layla e Matt, poi uscii dalla casa del branco e cominciai a fare respiri profondi per calmare la rabbia che mi stava scorrendo nelle vene.

{Ma che diavolo sta succedendo nella mia vita? Fino a ieri era tutto a posto. Ero felice, e poi all'improvviso ho ucciso un vampiro e un licantropo, ho trovato il mio compagno, sono stata rifiutata e ora, proprio quando pensavo di poter gestire tutto, dal nulla il mio odore ha pensato che fosse il momento perfetto per manifestarsi.}

«Perché la mia vita non può essere normale?» chiesi, senza rivolgermi a nessuno in particolare.

«Non c'è niente di divertente nell'essere normali, stronza.» Layla mi si avvicinò e mi passò un braccio sulle spalle. «Ora dimmi, come mai non mi hai detto che hai un odore?» mi chiese mentre mi annusava. Sulla sua fronte comparvero delle rughe, si avvicinò ancora e annusò di nuovo.

«È strano. Giurerei di aver sentito un odore particolare di gelsomino e pino.» Ora mi stava annusando tutta come una maniaca. Matt si avvicinò e per un attimo pensai che mi avrebbe aiutata, ma anche lui si mise a fare lo stesso di Layla.

«Ugh» li spinsi via entrambi. «Smettetela di comportarvi come cani» dissi, ma mi ignorarono e continuarono ad annusarmi.

«Non siamo cani» disse Layla, continuando ad annusare.

«Siamo lupi» completò la frase Matt, e a quel punto mi stavano annusando di nuovo entrambi.

«Ragazzi, basta, è inquietante» cercai di fermarli.

«Ma com'è possibile che per un minuto si senta il tuo odore e un attimo dopo più niente, come se non ci fosse mai stato?» mi chiese Layla, smettendo finalmente con quel suo gioco.

«Non è normale» concordò anche Matt, e io alzai gli occhi al cielo.

«Beh, avete forse trovato qualcosa di normale in me fino a oggi?» Layla aprì la bocca per dire qualcosa, ma la interruppi. «Non parliamo di oggi. Ho avuto una giornata rovinata, ma non voglio che succeda lo stesso con la serata. Andiamo nella città degli umani, e stasera ho intenzione di sfasciarmi» dissi con tono definitivo, ed entrambi sbuffarono sconfitti… {ho tutto il diritto di godermi il mio compleanno}.

Andammo nella città degli umani con la macchina di Matt, che parcheggiò nel piazzale di un locale. Quando entrammo, trovai esattamente l'ambiente che mi aspettavo. Era tutto così rumoroso che scommetto il mio cervello non sarebbe riuscito a pensare a nessuna cazzata… {esattamente quello che volevo}… Stavo per andare verso il bar quando mi ricordai di una cosa e mi voltai verso Layla e Matt. Avevano un'espressione disgustata, e mi sentii così egoista… {Loro sono licantropi, il che significa che il suono che per me è forte, per loro dev'essere assordante, e sono sicura che riescono a sentire l'odore di tutto quello che succede nel locale.}

«Avrei dovuto portarmi una bombola d'ossigeno» borbottò Layla, irritata.

«E anche delle cuffie insonorizzate» borbottò a sua volta Matt.

Mi diressi verso il bancone, dove un ragazzo stava preparando i drink. «Ehi, c’è un posto un po’ meno rumoroso da queste parti?» gli chiesi educatamente.

«Puoi provare la nostra zona VIP» mi rispose, tornando subito al suo lavoro. Annuii e andai verso Layla e Matt, che sembravano a dir poco irritati. Senza dire nulla, presi entrambi per mano e li trascinai con me nella zona VIP. Appena entrammo, tutti e due tirarono un sospiro di sollievo.

«Meglio?» chiesi.

«Sì» risposero in coro, dirigendosi verso un divano di pelle nera e praticamente sprofondandoci sopra.

«Beh, che entusiasmo» dissi con sarcasmo e, proprio come loro, mi lasciai cadere in mezzo ai due.

«Non ti sembra di aver già vissuto abbastanza avventure per oggi?» mi domandò Layla, e io le diedi uno schiaffetto sulla testa. {Ancora non ci credo che sia la mia migliore amica.}

«Sei una stronza» le dissi imbronciata. Lei mi diede un bacio sulla guancia, che mi affrettai a pulire con il dorso della mano.

«Una stronza, sì… ma non dimenticare che questa stronza è la tua migliore amica eeee…» mi baciò di nuovo sulla guancia e stavolta mi prese entrambe le mani tra le sue. «Non ti è permesso cancellare i miei baci» mi disse, e scoppiammo a ridere come le pazze che siamo.

«Non fatemi fare il terzo incomodo. A me un ménage à trois non dispiacerebbe» disse Matt, e al solo sentirlo sia io che Layla avemmo un conato di vomito.

«Che schifo, Matt, sei disgustoso» esclamò Layla, tirandogli un pugno. E non fu una pacca scherzosa o qualcosa del genere. Lo colpì con tutta la sua forza, facendolo trasalire. Ma quello stupido lupo continuava a ridere, e non avrei saputo dire se le sue lacrime fossero di dolore o per le risate.

«Smettila di rovinarmi la giornata con le tue battute penose, Matt. Vai a prenderci qualcosa da bere» gli dissi mentre cercava di riprendere fiato. «E tieni, prendi la mia carta. Offro io stasera» aggiunsi, e lui la prese. {Finalmente spendo i soldi che mi sono guadagnata in vita mia…}

«Certo, vostra altezza» disse, facendo un inchino teatrale che mi fece sorridere all’istante. Poi guardò Layla. «Qualcosa per voi, altezza?» le chiese.

«Qualunque cosa senza alcol andrà bene.» La guardai alzando un sopracciglio. «Non ha senso sprecare alcolici se i miei geni da lupo mannaro non mi permetteranno mai di ubriacarmi. Per farmi sballare, dovresti organizzare una festa a base di strozzalupo o qualcosa di ancora più forte» spiegò lei, alzando le spalle.

Matt andò verso il bar e noi restammo sedute in silenzio. Mi guardai intorno; era la prima volta che mettevo piede in una discoteca ed era esattamente come l'avevo immaginata: luci soffuse, arredamento scuro, alcol, gente che ballava scatenata e alcuni che si baciavano senza ritegno. Girai lo sguardo verso Layla e la sorpresi a fissarmi.

«Che c'è?» le chiesi. Mi scrutò per qualche istante, poi fece un respiro profondo.

«Non dimenticarlo, Addy, io ti guardo le spalle» mi disse con assoluta sincerità, e io sorrisi. {È esattamente per questo che non riesco a smettere di voler bene a questi due idioti.}

Matt tornò con gli alcolici e si sedette accanto a me. «Ecco qua, festeggiata» disse, posandoli davanti a me e facendo un altro inchino teatrale.

«Non fatemi fare qualcosa di cui potrei pentirmi» dissi loro, e loro ridacchiarono, ma poi annuirono. Afferrai il primo bicchierino, feci l'occhiolino a entrambi e lo buttai giù tutto d'un fiato… e credetemi, era come acido e veleno mescolati insieme. La gola mi bruciò e chiusi gli occhi per il dolore.

«Cavolo, ma perché diavolo la gente beve questa merda?» chiesi, senza rivolgermi a nessuno in particolare. Matt scoppiò a ridere.

«Epico!» Lo guardai: aveva il cellulare in mano e, a giudicare dalla sua espressione, scommetto che mi aveva scattato delle foto orribili e ora se la rideva come un cretino.

«Fammi vedere!» Layla gli si avvicinò e a quel punto iniziarono a ridere di me come due matti.

«Vorrei potermi ubriacare da schifo per poi vomitare addosso a questi idioti» desiderai ad alta voce, e loro risero ancora più forte. Ignorai quei deficienti e mi concentrai sull'obiettivo di sballarmi. Non so quanti shot avesse preso Matt, ma li finii tutti e ancora non mi girava la testa.

«Sei sicuro che fosse alcol, Matt?» gli chiesi frustrata, visto che non sentivo nulla.

«Ero sicuro che fosse alcol, ma ora ho qualche dubbio sul fatto che possa avere qualche effetto su di te» rispose, cercando di trattenere le risate.

«Pare che Addy ti abbia tolto ogni dubbio» disse Layla con un sorrisetto. {Ho appena bevuto tutto quell'acido per niente.}

«Perché è tutto così complicato nella mia vita?» mi lamentai, e stavolta nessuno dei due rise. Li guardai e vidi che avevano un'espressione seria. «Balliamo?» chiesi, e loro si guardarono.

«Va bene, ma non più di dieci minuti, poi ce ne andiamo da questo posto di merda» disse Layla, alzandosi. Lasciammo la zona VIP e ci dirigemmo verso la folla che ballava. La musica del DJ era così alta che sentivo già ogni particella del mio corpo vibrare a ritmo. Li trascinai entrambi con me e cominciammo a ondeggiare e saltellare seguendo la musica. Layla chiuse gli occhi e si mise a ballare come faceva sempre e, per una volta, anch'io volli dimenticare tutto. Feci un respiro profondo e la imitai. La musica a tutto volume mi stava aiutando moltissimo a tenere a bada il cervello. Non so per quanto tempo ballammo, ma quando riaprii gli occhi, Layla non stava più danzando serenamente e Matt sembrava irritato. Sorrisi, sapendo di aver superato il limite di dieci minuti già da un pezzo. Feci loro un cenno verso l'uscita e le loro facce sembrarono quelle di chi è appena stato liberato di prigione. Appena fuori dal locale, corsero praticamente verso la macchina.

«Non è stato poi così male» provai a ragionare con loro.

«Oh, ti prego, quel rumore era assordante e quegli stupidi maschi umani vi guardavano come se volessero mangiarvi vive» sbuffò Matt.

«Oh, andiamo, Matty, lo sai anche tu che nessun uomo riuscirebbe a mangiarmi viva» gli disse Layla con un sorrisetto. «Però, se parli di me, allora devo dire che dentro ho trovato un paio di ragazzi che vorrei tanto mangiare vivo io» aggiunse, facendogli l'occhiolino.

«Non dimenticarti della mia offerta per un ménage à trois» ghignò Matt, e io alzai gli occhi al cielo davanti ai loro battibecchi.

«Non ho voglia di tornare a casa» dissi imbronciata, e Layla sbuffò infastidita.

«Oh, andiamo, sappiamo già dove vuoi andare. Saremmo dovuti andare lì fin dall'inizio, ma tu volevi "spaccarti"» disse lei, roteando gli occhi, mentre io facevo il broncio e Matt ridacchiava.

«Andiamo, signore» disse lui, e saltammo in macchina. Tornammo a casa di Matt, dove parcheggiò, e loro si diressero verso gli alberi per trasformarsi nei loro lupi. Pochi minuti dopo tornarono in forma di lupo, con i vestiti stretti tra i denti. Presi gli abiti e li misi in un borsone.

Il lupo di Layla è color caffè, con i suoi stessi occhi castani, mentre quello di Matt è grigio e ha i suoi stessi occhi verdi. Appena li guardai, mi saltarono addosso per gioco e cominciarono a leccarmi. Risi delle loro buffonate, cercando di fermarli.

I loro lupi sono enormi e non sarebbe difficile per loro farmi male, ma devo dire che mi amano davvero tanto. I lupi sono una parte dei loro umani, ma hanno identità e sentimenti distinti, e sono felice di poter dire che anche i loro lupi mi adorano. Accarezzai amorevolmente il loro pelo e loro fecero le fusa sotto il mio tocco.

«Lo so, tesori, che mi volete bene, ma io volevo andare al lago» dissi loro, e il lupo di Layla, Lia, mi spinse con il muso verso la sua schiena. Le sorrisi, ma il lupo di Matt, Milo, ringhiò in segno di disapprovazione. Afferrò la mia borsa con i canini e mi trascinò cautamente verso di sé, attento a non farmi male involontariamente... {non di nuovo}... ogni volta che decidiamo di andare da qualche parte nella loro forma di lupo, Milo e Lia litigano sempre per farmi salire sulla loro groppa.

«Ehi, ehi... no, miei teneri lupacchiotti» a quelle parole, entrambi mi ringhiarono contro... {odiano le parole dolci; preferiscono essere chiamati pericolosi} ... «Adesso salgo sulla schiena di Lia, e al ritorno sarà il tuo turno, Milo». Lia guardò Milo con un sorrisetto compiaciuto, e lui sbuffò seccato, ma non lasciò la mia borsa. «Che ne dici di portare tu la borsa per me, Milo? E ovviamente dovrai proteggerci entrambe» gli proposi, e lui gonfiò il petto con orgoglio, mentre Lia alzava gli occhi al cielo. Salii sulla schiena di Lia e mi tenni forte mentre loro cominciavano a correre verso il lago. Quando arrivammo, scesi sulla riva e Lia si tuffò nel lago, schizzandomi d'acqua. Milo posò il borsone vicino a me e fece lo stesso. Sorrisi guardandoli giocare. Dopo qualche minuto, uscirono dall'acqua e si sdraiarono accanto a me nella loro forma di lupo. Rimanemmo così per un po', a guardare il cielo notturno. Pochi minuti dopo, Lia si alzò e mi diede un colpetto col muso per avere i suoi vestiti. Tirai fuori gli abiti di Layla, Lia li prese in bocca e andò dietro un albero; poco dopo, Milo fece lo stesso.

«A volte mi sembra che Lia ami te più di quanto ami me» disse Layla, sedendosi al mio fianco.

«Nel mio caso, Milo ha messo in chiaro secoli fa che ama Addy più di me» disse Matt, che si era seduto dall'altra parte, e io sorrisi a entrambi. Aveva un foglio in mano.

«Cos'è?» gli chiesi, guardando il foglietto. Anche Layla si chinò verso di me e cercammo di capire cosa ci fosse scritto, mentre Matt si massaggiava la nuca dopo aver gettato il biglietto a terra. Layla lo raccolse in fretta e vedemmo un numero di telefono scarabocchiato accanto a un nome.

«Pare che una ragazza di nome Emily me l'abbia infilato in tasca mentre ballavamo» disse lui, e Layla fece un sorrisetto malizioso.

«Forse ha sentito della tua fantasia del trio» commentò, e scoppiammo tutti a ridere. Eravamo seduti lì in silenzio, quando Matt interruppe i nostri pensieri. Per quanto ci provi con noi o con chiunque altra, sappiamo tutti che sta aspettando la sua compagna; non solo lui, anche per Layla è lo stesso... {i loro compagni saranno molto fortunati}...

«La salute di mamma sta peggiorando». All'improvviso, Matt interruppe i miei pensieri. Non dicemmo nulla, perché ci aspettavamo questa notizia. Il padre di Matt era morto tre anni prima nell'attacco di un reietto. Era uno dei guerrieri più spietati del branco della Luna Blu. Ci vollero sei reietti per abbatterlo. Ogni lupo mannaro affronta la morte del proprio compagno a modo suo, ma ho sentito dire che perdere il compagno è come se qualcuno ti strappasse un pezzo di cuore dal petto... {dopo quello che è successo oggi, credo di sapere come ci si sente}... Il dolore per la morte di un compagno è dieci volte peggiore di un rifiuto. Sua madre era a sua volta una guerriera, ma la morte del compagno aveva avuto pesanti ripercussioni sulla sua salute fisica e mentale. Aveva perso la sua lupa e anche la memoria. A volte mi si spezza il cuore per Matt. Lui la ama e si prende cura di lei, ma lei non si ricorda nemmeno chi sia. «Il dottore ha detto che non le resta molto tempo» disse, e qualche lacrima gli scivolò dagli occhi, senza che si curasse di asciugarla. Non ci nasconde mai niente, che si tratti di debolezza o di forza.

Alzai la mano e gli asciugai le lacrime dalla guancia destra, mentre Layla faceva lo stesso con quella sinistra. Lui ridacchiò a quel gesto, e altre lacrime gli rigarono il viso. Lo abbracciammo entrambi, una per lato. «Non so cosa fare» disse, stringendoci più forte.

«Andrà tutto bene» disse Layla, e cercai di credere alle sue parole, ma è difficile quando nelle nostre vite è tutto un casino. Rimanemmo sdraiati così e, non so quando, ci addormentammo. Il giorno dopo, Matt ci svegliò entrambe e scoprimmo che eravamo già in ritardo per l'addestramento. Loro si trasformarono nei loro lupi mentre io mettevo i loro vestiti nella mia borsa. Lia prese la borsa con sé e io salii sulla schiena di Milo. Corsero direttamente verso il campo di addestramento, dove tutti erano già presenti in forma di lupo... {pare che oggi ci alleneremo in forma di lupo}...

«Milo, portami dal gamma Alexander» sussurrai all'orecchio di Milo, e lui obbedì. Quando arrivammo di fronte al gamma Alexander, che era ancora in forma umana, ci guardò con sospetto... {cavalcare sulla schiena di un lupo mannaro è considerato un gesto molto intimo, ma non mi importa di cosa pensi la gente, finché per Matt e Layla non è un problema}...

«Scusi il ritardo, gamma» gli dissi, facendo un leggero inchino.

«È la prima volta che arrivi in ritardo, Aadhya, per questo non dico niente» rispose, e io annuii. «Ora vai ad allenarti con Lia» aggiunse.

«Posso allenarmi con qualcun altro?» gli chiesi, e lui mi guardò interrogativo, mentre Lia guaisse e mi leccava la mano. Sorrisi e le accarezzai la testa con affetto.

«Lia mi vuole bene, gamma, ci va sempre piano con me, e non ha senso allenarsi se il tuo avversario non combatte al massimo della sua forza. E ho già visto la piena forza di un attacco quando siamo stati aggrediti ieri». Appena lo dissi, Lia abbassò la testa. Sorrisi, ma non smisi di accarezzarla.

«Sei sicura, Aadhya? Sei già ferita per l'attacco di ieri» mi chiese il gamma, dubbioso.

«Non è la prima volta che mi alleno da ferita» gli risposi, e lui annuì.

«Stella!»... {uh-oh}... gridò il gamma, e una lupa rossa ci venne incontro correndo. «Oggi ti allenerai con Aadhya» le disse, per poi allontanarsi verso gli altri lupi.

Lia e Milo si avvicinarono a me in modo protettivo, mentre la lupa di Stella sogghignava, guardandomi come se fossi il suo prossimo pasto... {è sbagliato sentirsi eccitata all'idea di combattere con Stella? Un'eccitazione sinistra?}...

«È tutto sotto controllo, ragazzi» dissi loro, ma non si mossero di un millimetro. «Va bene, non andatevene... ma lasciatemi allenare» dissi, avvicinandomi. «Lo voglio sul serio» sussurrai, ed entrambi annuirono e si diressero verso gli altri lupi. Feci un respiro profondo e guardai la lupa rossa. Non ero mai stata violenta, ma non so perché la mia mente sta immaginando la sua pelliccia rossa coperta del suo stesso sangue. Non so cosa succederà, ma una cosa la so di sicuro... QUESTA VOLTA NON MI TIRO INDIETRO...

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