Capitolo 466

La mia coscienza tornò lentamente, la mente annebbiata e gli arti pesanti come se stessi emergendo da un'anestesia.

Sbattendo le palpebre, la vista ancora offuscata, mi sforzai di prendere coscienza dell'ambiente circostante. Dopo un momento, realizzai dove mi trovavo. Ero sdraiato sul letto nella ...

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