Capitolo 28

Sbatté le palpebre. Non ero mai stata così colta di sorpresa, neanche quando si era seduto silenziosamente sulla mia finestra, accusandomi apertamente di averlo avvelenato. A suo merito, non aveva torto.

Per cosa vivevo? Per la vendetta, per la loro morte, per una sorta di pace dopo il tumulto che e...

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