lo stupido bastardo

Rina Zante

Fissai il taglio sul mio braccio che mi aveva tenuto sveglia tutta la notte. Bruciava ancora, ma non così tanto come prima. Potevo tracciarlo con un dito, così come le eruzioni cutanee densamente raggruppate. Lo stesso valeva per il mio polso e la mia coscia.

Le ferite riportavano alla ...

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