Sogno bagnato
Villa Anchor
Camera di Draco
Sera
21:55
Il punto di vista di Draco
«Maledizione!» urlai, tirando un pugno allo specchio e mandandolo in frantumi.
«Adesso basta, Draco! Finirai per farti male» disse Axe, ma ero troppo furioso per dargli retta.
«Se non fosse stato per quella stramaledetta stronza, sarei arrivato alle pietre prima di quel bastardo» dissi, scagliando la pistola dall'altra parte della stanza.
«Non è stata colpa sua, Draco… non ti ha visto, altrimenti non ti avrebbe colpito di proposito» disse lui.
«E cosa vorresti dire? Che quello cieco sono io e quindi la colpa è mia?» chiesi rabbiosamente, voltandomi verso di lui.
«Non sto cercando di dire questo, Draco, e lo sai. Quella donna non ti ha visto» insistette, facendomi infuriare ancora di più.
«Aspetta… ma tu da che parte stai, sul serio? Perché non ti capisco. Ogni volta che dico qualcosa, finisci sempre per difendere la persona di cui sto parlando» sbottai, accigliandomi profondamente.
«Sai che c'è? Vattene» dissi dopo qualche secondo, voltandogli le spalle.
«Dra…» stava per chiamarmi, ma alzai una mano e si zittì all'istante.
«Non voglio sentire un'altra parola da te» dissi.
«Buonanotte» lo sentii borbottare prima che uscisse dalla stanza.
Ecco perché adoro quando c'è Giveon con me. So che se ci fosse stato lui in quel locale, e quella ragazza mi fosse venuta addosso, le avrebbe piantato una pallottola in testa.
Non vedo l'ora che torni dal Messico, pensai, prendendo l'erba e accendendola.
«Ricky!» urlai, e una delle mie guardie del corpo si precipitò subito nella stanza.
«Portami Violet… ho bisogno di una puttana per stanotte» dissi, facendo un lungo tiro.
«Ok, capo» rispose lui con un inchino, per poi uscire. Ho bisogno di sfogare la rabbia su qualcosa.
Perché quel bastardo è sempre un passo avanti a me? Dovrei essere io quello temuto in tutto il paese, e invece no… quel bastardo mi ha rubato la scena. Continuerò a scavare su di lui finché non troverò il suo punto debole, pensai, sogghignando.
«Capo, mi hai mandata a chiamare» sentii dire da una voce femminile alle mie spalle, e non c'era bisogno che qualcuno mi dicesse che era Violet.
Mi voltai a guardarla, lasciandomi sfuggire un sorrisetto mentre fissavo il vestito a rete che indossava, il quale lasciava intravedere il suo corpo nudo.
«Sì. Spogliati e sali sul letto» dissi, gettando l'erba e togliendomi i vestiti. Lei si svestì in un batter d'occhio e stava per salire sul letto, quando la fermai.
«Prima voglio un pompino» dissi, e lei ridacchiò in modo seducente prima di inginocchiarsi di fronte a me e prendermi il cazzo nella sua bocca calda. «Cazzo» ansimai con un gemito, afferrandole i capelli mentre la guardavo succhiarmelo con trasporto.
Chiusi gli occhi e cominciai a scoparle la gola, respirando pesantemente mentre sentivo il calore della sua bocca avvolto attorno al mio cazzo. Venni nella sua bocca dopo qualche minuto e lei ingoiò tutto con un sorriso seducente.
«Hai un sapore così buono» disse con un gemito, leccandosi via dal dito qualche goccia del mio sperma.
Non potei più aspettare e la spinsi sul letto, salendole sopra. Le infilai rapidamente il cazzo dentro e cominciai a scoparla, mentre lei gemeva forte come la puttana che è.
Covo di Knight
Sera
22:00
Il punto di vista di Xena
Fissai di nuovo l'orologio, camminando avanti e indietro senza sosta. Perché diavolo non è ancora tornato da quel locale? pensai, e stavo quasi per chiamarlo, ma poi mi ricordai di come mi avesse avvertita di non provarci mai più, dopo quella volta che lo chiamai.
O forse gli è successo qualcosa di brutto? pensai, cominciando a mangiarmi le unghie.
Sentii la porta aprirsi e mi voltai di scatto, pensando subito che fosse lui, ma non lo era. Era Cody.
«Buonasera» salutai con un leggero sorriso.
«Sera. Come mai sei ancora sveglia?» chiese, addentrandosi nella stanza e dirigendosi verso la cantinetta dei vini.
«Uhm… non riuscivo a dormire» mentii, sedendomi vicino a lui.
«Knight è già tornato?» disse, prendendo un sorso dalla bottiglia di vino.
«No, non credo» risposi.
«Strano. A quest'ora dovrebbe essere già qui» commentò.
«È quello che pensavo anch'io… non ci mette mai tanto in missione» dissi, lanciando un'occhiata all'orologio a muro e cercando con tutte le mie forze di non mostrare quanto fossi preoccupata.
«Tornerà presto. Forse è da qualche parte a fare qualcosa di importante, perché il Knight che conosco non perde molto tempo a far fuori la sua preda» disse lui con un sorrisetto. Come se Knight l'avesse sentito, la porta si aprì all'istante e lui entrò con una valigetta in mano.
«Bentornato, Terminator!» esclamai felice, con un sorriso, e lui emise un mugugno in risposta. Se solo sapesse quanto lo amo e quanto vorrei chiamarlo per nome, pensai mordendomi le labbra, cercando con tutte le mie forze di nascondere le guance rosse.
«Sei un po' in ritardo» disse Cody aprendo la valigetta, che rivelò i diamanti.
«Mi sono fermato da qualche parte per fare una cosa importante» rispose lui, e per poco non gli chiesi cosa.
Spero solo che non si veda con qualche donna, perché se lo scoprissi... non esiterei a toglierla di mezzo... Ma che vado a pensare? È impossibile che Knight si innamori di qualcuna, con quel cuore di ghiaccio che si ritrova.
Ma farò in modo che mi ami, pensai con un sorrisetto, fissando Knight. È mio e soltanto mio, e aspetto solo il giorno in cui comincerà a innamorarsi di me, perché non vedo l'ora, pensai mordendomi il labbro inferiore.
Sono così triste che mi veda solo come un'hacker e una coinquilina... niente di più.
«Ottimo lavoro, amico» disse Cody, prendendo uno dei diamanti e osservandolo con attenzione.
«Cos'eri andato a fare per dirle di avvisarmi di andare da solo in missione?» chiese Knight a Cody con la sua voce profonda e sexy, facendomi immaginare cose sconce.
«Ero uscito a controllare se fosse tornata» rispose Cody, e Knight annuì. Chi è questa "lei" di cui parlano sempre?, pensai, scrutandoli entrambi attentamente.
«Ed è tornata?» chiese lui.
«No... si nasconde ancora» disse Cody.
«Fa bene a farlo... Vado in camera mia» disse, facendo per andarsene, ma Cody lo fermò con una domanda.
«Aspetta... non mi dici dove sei andato?» chiese Cody, e quasi lo ringraziai per averglielo chiesto.
«Non devi preoccuparti... non è niente di serio» disse lui, mettendo una mano in tasca per tirare fuori il telefono.
«Tieni» disse, porgendomi il cellulare, cosa che mi lasciò davvero confusa.
«Scopri tutto su quella ragazza» ordinò, e guardai il telefono, dove vidi la foto di due donne. Riuscii a malapena a trattenere un'espressione infastidita.
«Qui ci sono due donne. Su quale delle due vuoi che faccia ricerche?» chiesi, fulminandole con lo sguardo. Una era una ragazza mora, alta e magra, mentre l'altra era davvero bellissima, e non potevo negare che avesse un corpo perfetto, tanto da farmi ingelosire.
«Quella sexy con gli occhi azzurri» disse, e per poco non gettai via il telefono. Non ha mai detto che sono sexy, e ora se ne esce chiamando così una sconosciuta qualunque, pensai accigliata.
«Perché vuoi saperne di più su di lei?» chiese all'improvviso Cody, con gli occhi ancora fissi sui diamanti.
«Ha fatto qualcosa che non avrebbe mai dovuto fare a uno come me» rispose lui, voltandosi verso di me.
«Voglio sapere tutto di lei entro domani mattina» disse, allontanandosi e salendo al piano di sopra, verso la sua stanza.
Camera di Knight
Il punto di vista di Knight.
Grugnii e mi tolsi i vestiti prima di entrare in doccia. Avevo un'erezione insolita che cominciava a farmi un male cane.
Da quando quella strana ragazza mi aveva baciato al club, il mio cazzo e tutto il mio corpo si comportavano in modo strano.
Era da tanto che non provavo questo desiderio, quindi perché tutto d'un tratto? pensai, e senza nemmeno accorgermene cominciai a toccarmi sotto la doccia.
Immaginai le sue splendide labbra carnose avvolte intorno a me e iniziai a muovermi più in fretta. Chi diavolo è e cosa mi ha fatto? Ho baciato un'infinità di donne e nessuna ha mai avuto un simile effetto su di me, pensai sentendo l'orgasmo avvicinarsi... e alla fine venni con un gemito. Aprii gli occhi e mi leccai le labbra, osservando freddamente il mio seme.
Farò in modo che paghi per aver fatto tornare questa brama con tutta la sua forza, pensai, e feci una doccia veloce prima di uscire dal bagno. Andai verso l'armadio, presi un paio di pantaloni della tuta spessi e una canottiera e li indossai prima di tornare in camera.
Farebbe meglio a pregare che io non faccia sogni bagnati, pensai, e mi sdraiai sul letto, chiudendo gli occhi. Ma poi la mente tornò di nuovo alle sue labbra, e all'improvviso mi sentii di nuovo duro. «Cazzo» gemetti, coprendomi con il piumone.
