Duecentottantacinque

Quella sera sedevo al lungo tavolo da pranzo in quercia, la forchetta intatta sul piatto davanti a me. L'unico suono nella stanza era il tintinnio delle posate contro la porcellana. James sedeva di fronte a me, la mascella serrata, le spalle rigide come se si preparasse a un'altra tempesta. Il silen...

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