Il Campione
331 Visualizzazioni · In corso · Shabs Shabs
Ogni suo tocco brucia come una fiamma, facendo sì che il suo corpo tradisca la sua sanità mentale e desideri di più. Tra il freddo del laboratorio e le fiamme della passione, Aria si ritrova in un vortice da cui non c'è via di fuga. Il suo corpo si sta risvegliando, e lui - sta aspettando che lei cada completamente.
Ci sono alcuni desideri che, una volta risvegliati, non possono essere estinti... Lui non è un umano comune - possiede il sangue di un'antica razza di draghi.
E lei, è la sua compagna predestinata.
Aria: Mi spostai sulle sue ginocchia, cavalcandolo, il mio vestito ormai inutilmente raccolto intorno alla vita, l'acqua che ci lambiva dolcemente. Gli scivolai le mani sul petto, sentendo il battito costante del suo cuore sotto i palmi. Più veloce ora. Selvaggio.
Sospirò piano quando mi avvicinai e baciai l'angolo della sua bocca - esitante all'inizio, poi più profondamente. Le sue mani afferrarono i miei fianchi, non per respingermi ma per ancorarmi, come se temesse che potessi dissolvermi.
Lean: Il secondo in cui la vidi, ogni parte di me urlava di muovermi, di allungare la mano, di afferrare la sua e non lasciarla mai più. Il suo profumo mi colpì nel momento in cui ci sfiorammo - lieve, ma abbastanza tagliente da attraversarmi. Le mie mani fremettero con il desiderio di muoversi - di affondare nei suoi capelli, di tenere il suo viso e berla - ma le costrinsi in pugni ai miei lati.
Non potevo. Non dovevo. Ogni oncia di controllo che mi restava era dedicata a trattenermi.
Ci sono alcuni desideri che, una volta risvegliati, non possono essere estinti... Lui non è un umano comune - possiede il sangue di un'antica razza di draghi.
E lei, è la sua compagna predestinata.
Aria: Mi spostai sulle sue ginocchia, cavalcandolo, il mio vestito ormai inutilmente raccolto intorno alla vita, l'acqua che ci lambiva dolcemente. Gli scivolai le mani sul petto, sentendo il battito costante del suo cuore sotto i palmi. Più veloce ora. Selvaggio.
Sospirò piano quando mi avvicinai e baciai l'angolo della sua bocca - esitante all'inizio, poi più profondamente. Le sue mani afferrarono i miei fianchi, non per respingermi ma per ancorarmi, come se temesse che potessi dissolvermi.
Lean: Il secondo in cui la vidi, ogni parte di me urlava di muovermi, di allungare la mano, di afferrare la sua e non lasciarla mai più. Il suo profumo mi colpì nel momento in cui ci sfiorammo - lieve, ma abbastanza tagliente da attraversarmi. Le mie mani fremettero con il desiderio di muoversi - di affondare nei suoi capelli, di tenere il suo viso e berla - ma le costrinsi in pugni ai miei lati.
Non potevo. Non dovevo. Ogni oncia di controllo che mi restava era dedicata a trattenermi.

