Capitolo 8 I quattro Luciferi
Sempre più persone si avvicinavano per salutarli, scambiarsi biglietti da visita e fare due chiacchiere, ostentando sottilmente il loro valore, tutti mossi da un interesse personale evidente.
Elara ed Ethan riuscirono finalmente a liberarsi dalla folla e, cogliendo un momento di tregua, si allontanarono.
"È un legame maledetto!" borbottò Ethan, una mano in tasca, esibendo un fascino casuale e leggermente canagliesco mentre si muoveva tra gli ospiti.
Sapeva benissimo che il saluto di Kieran non aveva nulla a che fare con la sua reputazione a Vossshire.
Il clan Craigmor aveva una certa influenza, ma rispetto al Blackwood Heritage Group, erano su un livello completamente diverso.
La chiave era Elara.
Kieran doveva aver visto la derisione della folla poco prima ed era intervenuto per affermare la sua presenza.
Elara alzò gli occhi al cielo. "Quel tizio di mezza età ti stava guardando in modo strano. Stai attento."
"Hai vinto," ammise subito Ethan.
Nonostante il suo solito coraggio, aveva davvero timore degli uomini con intenzioni dubbie.
Si avvicinò a Elara, sorridendo. "Se prova qualcosa, gli darò un calcio dove fa male!"
"Elara, non ti metteresti mai con Kieran, vero?" chiese.
"Guarda, quel tipo ti sta ancora fissando!" lo interruppe Elara.
"Dai, sono solo preoccupato per te. Anche se quel tipo finisce con me stanotte, è solo perché sono troppo bello per il mio bene."
Ethan si avvicinò, abbassando la voce. "Elara, non conosci Kieran?"
"Il CEO del Blackwood Heritage Group, duro come l'acciaio, spietato. Non è una cosa risaputa?"
Ethan scosse la testa, guardando nella direzione di Kieran. "È un tiranno, un vero pezzo grosso!"
Elara sbuffò. "Non sei tu?"
"Io? Rispetto a lui, sono innocente come un fiore."
Ethan alzò quattro dita. "A Vossshire, ci sono quattro Luciferi riconosciuti. Kieran è il primo!"
"Non ho rancori e non ho fatto nulla di sbagliato. Perché dovrei temerlo?"
Ethan scosse la testa. "No, intendo dire che è pericoloso. Stagli lontano, mantieni le distanze."
"È solo una relazione d'affari. Fornisco le mie competenze e mostro il mio valore. Chi sia non importa. Io servo solo il Blackwood Heritage Group." Elara era pragmatica. L'identità e le azioni di Kieran erano irrilevanti.
Poiché non poteva affrontare le sfide da sola, cercare un sostenitore affidabile era diventata la sua strategia temporanea.
Il contratto non significava che sarebbe stata legata a Kieran per sempre; aveva intenzione di andarsene prima o poi.
Ethan stava per dire altro quando vide Jasper tornare, dirigendosi verso di loro.
"Signor Craigmor," lo salutò Jasper, ma guardò Elara. "Il signor Blackwood vorrebbe che lo raggiungessi un momento per chiedere della salute di tuo nonno. Se non sei troppo impegnata, per favore, vieni."
"Me?" Ethan si indicò, confuso.
Suo nonno si era ritirato da tempo e non aveva rapporti con Kieran.
La risposta era chiara mentre guardava Elara.
"Signorina Voss, per favore, unisciti a noi."
In questo contesto, Kieran era il centro dell'attenzione. Rifiutare il suo invito non era un'opzione, ed Elara non poteva permettersi di offenderlo.
Jasper aprì la strada, con Ethan ed Elara che lo seguivano da vicino, sussurrandosi all'orecchio.
Elara sussurrò, "Ethan, avvia il Piano A!"
"È necessario? E se..."
Ethan sembrava esitante, ma uno sguardo di Elara lo fece obbedire all'istante.
Adottò un'espressione determinata, mettendo il braccio sulla spalla di Elara in un gesto familiare dai loro giorni di scuola, quando Ethan spesso fingeva di essere il suo fidanzato per tenere lontani i pretendenti.
Nonostante la bellezza di Elara, Ethan non aveva mai provato sentimenti romantici per lei.
A un certo punto, si era persino chiesto se la sua orientazione fosse diversa, ma dopo aver frequentato diverse donne, confermò che non era un problema.
Questo gli guadagnò la reputazione di donnaiolo, portando a rimproveri da parte di Elara e Sylvia.
Jasper notò il gesto di Ethan ma non disse nulla, un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra.
Elara osservò tutto, sapendo che l'apparenza della loro relazione era più importante della verità.
Nella sala di ricevimento, i veri potenti di Vossshire erano riuniti.
Sebbene le porte fossero aperte, gli estranei potevano solo guardare dentro, creando un divario incolmabile.
Kieran sedeva sul divano centrale, circondato dagli altri in una formazione che sottolineava la sua importanza.
Qualcuno gli porse un sigaro acceso.
Ma una persona spiccava: Yuki, che poco prima aveva molestato Elara e si era scontrato con Ethan, ora fradicio e inginocchiato accanto a Kieran, dopo essere stato innaffiato con acqua fredda per farlo rinsavire.
Un'epifania li colse. Poi Ethan spiegò sottovoce, "Quei tre sono i vecchi capi di Vossshire, noti come i Quattro Luciferi. Il vecchio alla sinistra di Kieran è della famiglia di Yuki."
Elara annuì. "Tre dei Quattro Luciferi sono qui. Dov'è il quarto?"
Ethan sembrava imbarazzato, ed Elara capì.
"Mio nonno era il loro capo. Si è ritirato, lasciandosi alle spalle la vita criminale. Ma questi tre sono rimasti impegnati, cercando di aumentare la loro influenza."
"Sembra che abbiano fatto bene, seduti con Kieran," notò Elara.
"Sì, si aggrappano ai loro vecchi beni e alla loro reputazione."
Mentre si avvicinavano, smettevano di parlare.
Jasper preparò una sedia accanto a Kieran e fece cenno loro di sedersi.
Ethan guidò con cura Elara a sedersi accanto a lui, poi, su suggerimento di lei, le prese la mano.
Kieran non li guardò nemmeno una volta.
